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2024

 

GIOVANNI BEMBO

 

DOGE 92°

(1615-1618)

 

ZECCA

 

 

 

 

 

DI  ROLANDO MIRKO BORDIN

 

 

 

 

 

 

IN QUESTI DUE ANNI E TRE MESI DI DOGATO NON AVVENNE NESSUN MUTAMENTO NEI VALORI E NELLE LEGGI CHE REGOLAVANO LE MONETE.

 

IN UNA DELIBERAZIONE DEL SENATO PORTANTE LA DATA DEL 30 OTTOBRE 1615 VIETA AL PROVVEDITORE IN ZECCA ALLA CASSA DEGLI ORI E ARGENTI DI RICEVERE GAZZETTE NEI DEPOSITI VERSATI DAGLI ENTI PUBBLICI E DAI COMMERCIANTI PRIVATI.

 

NEL 15 DICEMBRE 1615 E NEL 1 SETTEMBRE 1616 CON DELIBERA DEL SENATO AI PROVVVEDITORI SI PROIBISCONO NUOVAMENTE LE MONETE D’ORO E D’ARGENTO FORESTIERE CON LE SOLITE ECCEZIONI, INOLTRE NELLA DELIBERA DEL 14 MARZO 1618 VIENE PRESCRITTO CHE TUTTE LE MONETE VIETATE SIANO MANDATE FUORI DALLO STATO VENETO ENTRO E NON OLTRE GLI OTTO GIORNI, OPPURE CAMBIATE ALLA ZECCA CON MONETE VENEZIANE.

 

ABBASTANZA COPIOSA FU LA CONIAZIONE DI MONETE DI ARGENTO FINO E SCARSA QUELLA DELL’ORO DURANTE IL PRINCIPATO DI GIOVANNI BEMBO, A TESTIMONIANZA DI QUESTO SI PUÒ RILEVARE IL DIFFICILE REPERIMENTO DELLO ZECCHINO E IN PARTICOLARE MODO LE FRAZIONI DI ESSO.

 

NELLA SCRITTURA DEI PROVVEDITORI IN ZECCA DEL 30 MARZO 1616 VIENE RACCOMANDATO DI CONSERVARE I FIGLI DI MARCO ZANCHI NELL’UFFICIO E DI LAVORARE...LI DETTI CECCHINI COL TORCHIO LA DOVE RIESCONO PIÙ EGUALMENTE PIANI E D’UNA ISTESSA GRANDEZZA E PERFETTA ROTONDITÀ DI QUELLO CHE COL MARTELLO..., OGGI, SI PUÒ CONSTATARE CHE IN QUEL PERIODO SI ESEGUIVANO MONETE REGOLARMENTE PERFETTE.

 

PER QUANTO RIGUARDA LE MONETE D’ARGENTO GLI ORDINI DI CONIAZIONE SONO ABBASTANZA NUMEROSI E LE EMISSIONI ABBONDANTI MA, RIGUARDANO SOLAMENTE GLI SCUDI, I MEZZI SCUDI E I QUARTI DI SCUDO ESEGUITI IN ARGENTO FINO.  

 

 

 

 

PROVVEDITORI IN ZECCA - ORDINE DI CONIAZIONE

 

 

 

 

29 DICEMBRE 1615

                                  

DUCATI 186.450 AVENTI PASTE D’ARGENTO DA CONVENIRSI IN SCUDI, MEZZI E QUARTI.

 

22 GENNAIO 1616

                                  

CONSEGNA DELL’ARGENTO PER I 200.000 SCUDI ORDINATI

 

14 SETTEMBRE 1616

 

                                  

ORDINE DI CONIARE 200.000 SCUDI CON LE PASTE GIA ESISTENTI IN ZECCA

 

5 AGOSTO 1617

 

                                  

ORDINE DI CONIARE 200.000 SCUDI DI PASTE DEGLI ARGENTI SCARSI DA CONVERTIRSI IN SCUDI, MEZZI E QUARTI

 

 16 NOVENBRE 1617

 

                                 

ORDINE DI CONIARE 200.000 DUCATI IN ORO PROVENIENTI DAI CAMBI CORREGGENDO SE NECESSARIO LA LEGA A   990-998 MILLESIMI

 

23 GENNAIO 1616

 

                                

ORDINE DI CONIARE PER IL VALORE DI 50.000 DUCATI D’ORO, GROSSI, GROSSETTI,  GAZZETTE, SOLDINI CON LA SOLITA LEGA D’ARGENTO AVENTE 550 MILLESIMI DI PURO-INOLTRE DI CONIARE BEZZI DELLA LEGA ORDINARIA - DEI BEZZI-PER IL VALORE DI 5000 DUCATI.

 

30 APRILE 1616

 

                            

ORDINE DI CONIARE PER 50.000 DUCATI IN GROSSETTI,GAZZETTE, SOLDINI.

 

25 GIUGNO 1616

 

                              

 ORDINE DI CONIARE PER 50.000 DUCATI IN BEZZI DELLA LEGA ORDINARIA DEI BEZZI.

 

 

ABBIAMO VISTO COME DAGLI ORDINI DEI PROVVEDITORI IN ZECCA I GROSSI, I GROSSETTI, LE GAZZETTE E I SOLDINI SONO DI BASSO TENORE D’ARGENTO.

 

SI CONOSCONO ALCUNE MONETE DI ALTRA SPECIE CHE CON MOLTA PROBABILITÀ FURONO CONIATE PER CONTO DEI PRIVATI AI QUALI ERA DATA LA FACOLTA' DI SCEGLIERE LA QUALITÀ DELL’ARGENTO FINO DESIDERATO, E CHE FOSSERO STAMPATE CON IL DI LORO ARGENTO.

 

DOPO LA PROIBIZIONE E IL RITIRO DEI QUATTRINI E DEI DOPPI QUATTRINI O SESINI, LA GRANDE PREOCCUPAZIONE DEI PROVVEDITORI RESPONSABILI DELLA ZECCA ERA LA MASSA ENORME DEPOSITATA NELLE CASSE DELLA ZECCA CHE RAGGIUNGEVA IL VALORE DI 750.000 DUCATI.

 

 

DI QUESTA PREOCCUPAZIONE DEL SENATO DARÒ UNA DESCRIZIONE ACCURATA NELL’ARTICOLO RIGUARDANTE IL DOGE MARCANTONIO MEMMO .

 

 

IL 28 APRILE 1616 IL PROVVEDITORE LEONARDO LOREDAN PROPOSE AL SENATO DI RISTAMPARE I QUATTRINI E SESINI SENZA DOVERE INCORRERE ALLA RIFUSIONE DEGLI STESSI ONDE EVITARE DELLE ULTERIORI SPESE, DANDO ALLE MONETE IL VALORE DI 6 PICCOLI, CORRISPONDENTE AL PURO VALORE INTRINSECO AUMENTATO SOLAMENTE NELLA FABBRICAZIONE DELLO STAMPAGGIO CALCOLATO IN 10-12 SOLDI PER MARCA, MENTRE CALCOLANDO IN PIÙ LA FUSIONE LA SPESA DA SOSTENERE SAREBBE STATA DI 26 SOLDI PER MARCA.

 

ALVISE MOROSINI E ANTONIO GRIMANI COLLEGHI DI LEONARDO LOREDAN IL 10 MAGGIO DELLO STESSO ANNO ESPOSERO IL LORO DISACCORDO SULLA PROPOSTA.

 

INFATTI REPUTAVANO MOLTO PERICOLOSO IMMETTERE IN CIRCOLAZIONE MONETE DI QUELLA QUALITÀ COSÌ SCADENTE, PERCHÈ RITENUTA  IMITABILE CON FACILITÀ DALLE ZECCHE DI BOZZOLO E DA ALTRI SIGNORI DEL TERRITORIO MANTOVANO, I QUALI, AVREBBERO SICURAMENTE INIZIATO AD INFESTARE DI FALSI AVENTI COME PRIMA DESTINAZIONE LE VILLE, PER POI PASSARE ALLE CITTÀ, ED INFINE APPESTARE TUTTO IL DOMINIO.

 

QUESTE MONETE SAREBBERO CIRCOLATE CON IL VALORE INTRINSECO DI 1 PICCOLO MA CAMBIATE NEI MERCATI AL VALORE DI 6 PICCOLI, E SICURAMENTE LA FRODE SAREBBE DIVENTATA INSOSTENIBILE, QUINDI IL SENATO NON ACCETTÒ LA PROPOSTA.

 

I SAVI IL GIORNO 11 MAGGIO 1617 RIPETONO AI PROVVEDITORI E AL DEPOSITARIO IN ZECCA L’ORDINE DI PORTARE IN SCRITTURE AL COLLEGIO LE PROPOSTE NEL PIÙ BREVE TEMPO POSSIBILE RIGUARDANTI I QUATTRINI CHE SI TROVANO IN GROSSA QUANTITÀ NEI DEPOSITI DELLA ZECCA DA MOLTO TEMPO.

 

I PROVVEDITORI LEONARDO LOREDAN E ALVISE MOROSINI CON IL CONSERVATORE MICHELE PRIULI SONO CONTRARI A RIMETTERE IN CIRCOLAZIONE I QUATTRINI RISTAMPATI.

 

NELLE SCRITTURA DEL DEL 23 MAGGIO 1617 SI CONSIGLIA DI FONDERE DETTI QUATTRINI PER LEGARE IL METALLO CON ALTRE MONETE DI ARGENTO BASSO PROPONENDO UN’ALTRA MONETA NUOVA CHE POSSA COLLOCARSI IN MEZZO FRA IL GROSSETTO E LA LIRA.

 

ANCHE I PROVVEDITORI SOPRA ORI E MONETE NELLA LORO RISPOSTA SI MOSTRANO MOLTO PREOCCUPATI RIGUARDO LA DETTA MONETA CHE SI DIMOSTRA PERICOLOSA DAL MOMENTO CHE DI INTRINSECO FINO NON HA NULLA, PROPONENDO DI STAMPARE CON IL METALLO DEI QUATTRINI SOLAMENTE GROSSETTI, GAZZETTE E SOLDINI.

 

AL CONTRARIO DELLE DUE DIVERGENZE DELLE VARIE MAGISTRATURE, IL SENATO, TENEVA CONTO CHE LA SOMMA DI 560.000 DUCATI ERA STATA CONSERVATA COME RISERVA DA USARSI IN MOMENTI DI GRAVE URGENZA E CONSIDERAVA INOLTRE IL FATTO CHE L’EMISSIONE SUL MERCATO DELLE MONETE MINUTE AVREBBERO GIOVATO MOLTO ALL’ERARIO E PICCOLO COMMERCIO, LIBERANDOSI COSÌ AL TEMPO STESSO DALLE MONETE FORESTIERE .

 

AI PROVVEDITORI IN ZECCA IL GIORNO 27 GIUGNO 1617 IL SENATO ORDINAVA CON SOLLECITUDINE DI FAR STAMPARE I 100.000 DUCATI DI QUATTRINI IN BEZZI DEL VALORE DI 6 PICCOLI E CON L’IMPRONTA CHE SARÀ APPROVATA DAL COLLEGIO.

 

SI LEGGE CHE QUESTA IMPRONTA DOVRÀ ESSERE ESEGUITA CON PERFEZIONE E DILIGENZA PER RENDERE DIFFICILE L’IMITAZIONE CON CONTINUA CURA E SORVEGLIANZA DA PARTE DELLA MAGISTRATURA.

 

I BEZZI DI CUI ABBIAMO PARLATO SONO MOLTO RARI PORTANDO AL D. LA LEGGENDA: - SUBDITORUM COMMODITATI - , INDICANTI IN MANIERA CHIARA I MOTIVI INDICANTI LA LORO IMMISSIONE VOLUTA DAL SENATO.

 

LA RARITÀ DI QUESTI BEZZI SI SPIEGA NEL FATTO CHE IL 9 SETTEMBRE DELLO STESSO ANNO OVVERO SOLO DOPO DUE MESI, NON ERA STATO ANCORA POSSIBILE DISPORNE LA LORO FABBRICAZIONE, MA ANTICIPATAMENTE UN PICCOLO QUANTITATIVO IMPRECISATO (ERRONEAMENTE O VOLUTAMENTE) VENNE IMMESSO SUL MERCATO.

 

 

INOLTRE IL DECRETO PORTANTE LA DATA DEL 27 GIUGNO VENIVA REVOCATO DAL SENATO,   APPOGGIATO DALLE MAGISTRATURE COMPETENTI, ORDINANDO CHE IL METALLO DEI SUDDETTI QUATTRINI DOVESSE ESSERE IMPIEGATO SOLAMENTE NELLA LEGA DELLE MONETE DI ARGENTO BASSO SINO AL TOTALE SMALTIMENTO DELLE RISERVE GIACENTI NEI DEPOSITI DELLA ZECCA.