MARINO GRIMANI

 

DOGE 89°

(1595-1605)

 

 

 

 

 

 

ZECCA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DI  ROLANDO MIRKO BORDIN

 

 

 

 

DURANTE IL DOGATO DI MARINO GRIMANI NON VI SONO MODIFICHE NEGLI ORDINAMENTI MONETARI.

IL DUCATO IN ORO CON LE SUE FRAZIONI  VIENE REGOLARMENTE CONIATO.

 

ANCHE PER L'ARGENTO COMPRENDENTE LE GIUSTINE MAGGIORI E MINORI CON GLI SCUDI DA 140 SOLDI E I MEZZI RIMANGONO TALI.

 

NON SI TROVANO DOCUMENTI AL RIGUARDO DI MONETE NUOVE D'ARGENTO.

 

DUE SONO I NUOVI TIPI DEL DUCATO D'ARGENTO.

 

NEL MUSEO ARCHEOLOGICO DI S.MARCO SI TROVA UN TIPO CHE NEL D/. E' RAPPRESENTATO IL DOGE IN GINOCCHIO DAVANTI A S.MARCO CHE DIVERSAMENTE DAGLI  ALTRI  DUCATI E' RAPPRESENTATO SEDUTO.

 

AL R/. IL REDENTORE BENEDICENTE E' RAFFIGURATO IN PIEDI SU DI UNA LINEA BEN MARCATA AVENTE IL GLOBO NELLA MANO SINISTRA CON LA SCRITTA TIBI SOLO GLORIA, COME NELLE LIRE MOCENIGHE NON PIU' CONIATE DA POCHI ANNI ADDIETRO.

 

SI CONOSCONO ALCUNI ESEMPLARI MOLTO RARI CON DIVERSITA' DI CONIO.

 

IL D/ IL REDENTORE BENEDICENTE IL DOGE GENUFLESSO E' RAPPRESENTATO CON IL CAPO CIRCONDATO DA RAGGI.

 

AL R/IL LEONE ALATO E' SEDUTO CON IL LIBRO CHIUSO FRA LE ZAMPE ANTERIORI E ALL'ESERGO LA CIFRA 120.

 

IN QUESTA TIPOLOGIA SI EVIDENZIA RENDERE EFFETTIVA LA CIRCOLAZIONE SUI MERCATI DEL  DUCATO MOZZO.

 

QUESTA MONETA DI CONTO CIRCOLAVA COPIOSAMENTE IN ALCUNE PROVINCIE DI TERRAFERMA RAPPRESENTANTE IL PREZZO A CUI ERA STATO VALUTATO IL DUCATO IN ORO IN UN'EPOCA ANTERIORE ALL'ANNO 1572, CHIAMATA MOZZO,  PERCHE' MANCAVANO QUATTRO SOLDI PER RAGGIUNGERE IL PREZZO DEL DUCATO CORRENTE.

 

IL PESO DI POCO DIVERSO MOSTRA CHE SONO ENTRAMBI PROVE DEL DUCATO MOZZO.

 

LA PRIMA NON FU' ACCOLTA DAL CONSIGLIO, LA SECONDA CIRCOLO' PER POCO TEMPO POICHE' NON SE NE TROVANO MEMORIE E ATTUALMENTE NON APPAIANO SUL MERCATO NUMISMATICO.

 

QUESTE MONETE PORTANO LE INIZIALI :

● N ● T ●  -  ● N ● T I ●.

 

 

 

● N ● T ●

 

● N ● T I ●

 

 

NICOLO' TIEPOLO

 5 MAGGIO 1601 - 30  GIUGNO 1602

 

 

 

 

SONO POCHI I  DOCUMENTI RIGUARDANTI GLI ORDINI DI CONIAZIONE.

 

LA CAUSA E' CHE SPESSO MOLTI ORDINI VENIVANO EFFETTUATI VERBALMENTE.

 

LA ZECCA SOLITAMENTE ACQUISTAVA L'ARGENTO DAI NEGOZIANTI, INOLTRE LA ZECCA ATTRAVERSO I BANCHI DI CAMBIO RIUSCIVA A PROCURARSI UN FORTE QUANTITATIVO DI ARGENTO TRAMITE LE MONETE DI PICCOLO VALORE E DI LEGA INFERIORE RICAVATO DALL'AGGIO DI CAMBIO DELLE MONETE FORESTIERE E DETERIORATE.

 

NELLA TERMINAZIONE DEI PROVVEDITORI IN ZECCA DATATA 17 MARZO 1599 SI STABILIVA DI CONVERTIRE IN GAZZETTE DA 2 SOLDI,  2000 MARCHE DI MONETE DELLA LEGA BASSA DA 20 E DA 8 SOLDI PROVENIENTI DAL CAMBIO, PERCHE' SCARSE E STRONZATE.

 

LA ZECCA SERVENDOSI DELLA MATERIA GIA' PRONTA PER LA CONIAZIONE DELLE MONETE A PEGGIO DI 550 CARATI, PER VELOCIZZARE LA LAVORAZIONE RISPARMIA NOTEVOLMENTE SULLE SPESE.

 

IL GIORNO 08 OTTOBRE DELLO STESSO ANNO UN DECRETO DEL SENATO ORDINA LA CONIAZIONE DI ZECCHINI IN QUANTITA' MAGGIORE DEL SOLITO PER FARNE ACQUISTO DI METALLI ONDE DARE LAVORO AGLI OPERAI DELLA ZECCA.

 

PER FERMARE L'INVASIONE DI MONETE FORESTIERE DI BASSA LEGA, SIA DELL'ORO CHE DELL'ARGENTO IL 28 SETTEMBRE 1600  IL SENATO PROIBISCE TUTTI GLI ONGARI D'ITALIA E LE MONETE FORESTIERE IN ARGENTO DI QUALUNQUE SPECIE, COME PURE LE MONETE VENEZIANE STRONZATE AVENTI DEFICENZE DI PESO.

 

DURANTE UN MESE SARA' PERMESSO A CHIUNQUE DI MANDAR FUORI DALLO STATO SIFFATTE MONETE, MA, PASSATO IL MESE, NON POTRANNO PIU' CIRCOLARE E SARANNO CONFISCATE, PERSE E DIVISE SECONDO LE LEGGI.

 

AFFINCHE I POVERI NON HABBIANO DANNO DA QUESTI PROVVEDIMENTI, SIANO ISTITUITI SEI BANCHETTI, UNO PER SESTIERE, OVE LI PER LI OTTO GIORNI SI DEBBA CAMBIAR UNO ONGARO ET UNA PIASTRA PER OGNI PERSONA POVERA, DANDO  IN CAMBIO PEZZI DA VENTI E DA OTTO SOLDI ET IN PARTE ANCHE LI QUATTRINI.

 

DELLE MONETE ESTERE POSSANO COSI' INTRODURSI IN VENEZIA SOLAMENTE CHIUSE IN  CASSETTE, OPPORTUNAMENTE SIGILLATE ED ACCOMPAGNATE DALLE BOLLETTE PER ESSERE PORTATE IN CECA E POI LI', RIDURLE IN MONETE VENEZIANE.

 

IL SENATO STABILISCE CHE: 

 

GLI UNGARI DE BUONA FATTURA DEBBANO VALERE

LIRE 9 SOLDI 14.

 

LE DOBLE DI SPAGNA LIRE 16 SOLDI 16.

 

GLI SCUDI DELLE BUONE STAMPE LIRE8 SOLDI 8.

 

I CROSATI LIRE 8 SOLDI 16.

 

CON LO STESSO DECRETO VENIVA VIETATO SIA AI SUDDITI E AGLI ABITANTI DELLA CITTA' DI VENEZIA COMPRESO TUTTO IL DOMINIO DI COMMERCIARE CON LE MONETE FORESTIERE.

 

ERANO VIETATI ANCHE I BANCHI PUBBLICI O PRIVATI CHE CAMBIAVANO MONETE FORESTIERE.

 

 

28 GENNAIO 1603.

 

 

IL SENATO CON UNA DELIBERA ORDINA AI BANCHI DI CAMBIO  DI TOGLIERE DAL PUBBLICO DEPOSITO UN GRANDE QUANTITATIVO IN ARGENTO DI PEZZI DI BASSA LEGA E DI SOSTITUIRLA CON ZECCHINI PER LO STESSO IMPORTO.

QUESTE MONETE UNA VOLTA RITIRATE SEMPRE ATTRAVERSO I BANCHI UFFICIALI, DEVONO ESSERE IMMEDIATAMENTE PORTATE ALLA ZECCA PER ESSERE FUSE E CONVERTITE AL GIUSTO PESO.

 

11 MARZO 1603

 

IL SENATO CON QUESTO DECRETO, ORDINA CHE CON L'ARGENTO ACQUISTATO NELLE VARIE PIAZZE FORESTIERE E INTERNE SI PROCEDA ALLA CONIAZIONE DI PEZZI DA QUATTRO LIRE E DA QUARANTA SOLDI (MEZZE E QUARTE CON S.GIUSTINA).

 

IL PERICOLO E IL DANNO PER LO STATO E IL PUBBLICO ERA DOVUTO DAL DISORDINE CHE REGNAVA NELLE MONETE DI BASSO VALORE INTRINSECO.

 

IL SENATO  PRENDEVA ATTO DEL MALCONTENTO DELLE GENTI PIU' POVERE .

 

ALLA ZECCA VIENE ORDINATO DI FABBRICARE IL DENARO DETTO BAGATTINO DI PURO RAME AVENTE IL PESO CORRISPONDENTE AL VALORE STESSO DELLA MONETA NON LASCIANDO AL FALSIFICATORE UN MINIMO UTILE (AGGIO) DI GUADAGNO.

 

PURTROPPO IL PROVVEDIMENTO DEL SENATO ERA LIMITATO ALLA FABBRICAZIONE DEI BAGATTINI E AI DOPPI BAGATTINI ANONIMI.

 

PER I PEZZI DA OTTO E QUATTRO BAGATTINI NON FURONO PRESI I GIUSTI ADEGUAMENTI CIRCA LA BONTA' DEL METALLO.

 

18 GENNAIO 1593

 

13 OTTOBRE 1603

 

LE LEGGI CHE PUNIVANO SEVERAMENTE I FALSARI VIETAVANO IL COMMERCIO DELLE MONETE FORESTIERE, BANDENDONE TUTTI I SESINI E QUATTRINI CON L'AGGIUNTA DI PORTARE ENTRO 15 GIORNI DALLA DATA DEL DECRETO ALLA ZECCA O PRESSO I BANCHI DI CAMBIO UFFICIALI.

 

A CHI NON OTTEMPERAVA QUESTA LEGGE VENIVA PUNITO CON LA MORTE.

 

...A CHI FACESSE STAMPARE IN CECCHE ALIENE  MONEDE UGUALI ALLE NOSTRE FABRICATE NELLA NOSTRA CECCA VENISSERO CONFISCATE E CON LE ALTRE PENE AD ARBITRIO DELLE SIGNORIE ILLUSTRISSIME, A CHI LE SPENDESSE NELLA NOSTRA CITTA' DE VENEZIA ET  NEL TUTTO SUO DOMINIO...

 

NONOSTANTE TUTTI QUESTI PROVVEDIMENTI EMANATI IN TUTTO IL DOMINIO NON RIUSCI' L'INTENTO DI FERMARE L'INVASIONE DI SESINI E QUATTRINI IMITATI DAI PRINCIPI POCO SCRUPOLOSI ED AVIDI DI GUADAGNO E DI QUELLI FALSIFICATI TANTO ALL'ESTERO QUANTO ALL'INTERNO DELLO STATO.

 

24 NOVEMBRE 1603.

 

NEL LIBRO DI  PARTI DEL SENATO "ZECCA".

 

L'ORDINE E' CHE NESSUNO POTESSE SPENDERE SESINI E QUATTRINI SE NON LICENZIATI DALLA ZECCA, LA QUALE DOVEVA CAMBIARE I BUONI IN NUOVI E TAGLIARE I FALSI DI CUI SI COMPENSAVA IL SOLO VALORE DEL METALLO.

 

I NUOVI SI RICONOSCONO DAI PRECEDENTI PERCHE' PORTANO NELL'ALLEGORIA LE STELLE NEI VANI DELLA CROCE.

 

SONO CONIATI CON PIU' PRECISIONE QUESTI QUATTRINI E  SONO PIUTTOSTO RARI.

 

31 OTTOBRE 1603

 

VENNE SOSPESA LA FABBRICAZIONE DEI QUATTRINI CON L'ABOLIZIONE DELLA TERMINAZIONE DEL 12 AGOSTO 1600, LA QUALE AUMENTAVA IL NUMERO DEI SESINI CONTENUTI PER MARCA.

 

A CAUSA DI QUESTE CONTINUE DISPOSIZIONI DEL SENATO PER LE MODIFICHE APPORTATE AI QUATTRINI PORTO' IL MALCONTENTO NELLA POPOLAZIONE DEI PIU' BISOGNOSI.

 

ERA GRANDE LA DIFFUSIONE DEI QUATTRINI ENELLA  DIFFICOLTA' DI RICONOSCERE LE MONETE BUONE DA QUELLE FALSE, FURONO CHIUSI TEMPORANEAMENTE MOLTI NEGOZI DEI PIXTORI (FORNAI). MOLTI MAGAZZINI DELLE VENDITE DEL VINO E ALTRI NEGOZI DI PRIMA NECESSITA' GIORNALIERA.

 

NON SI CONOSCONO MONETE DI PURO RAME CON IL NOME DI MARINO GRIMANI.

 

IL SENATO SI DEDICO' PURE CON MOLTA ENERGIA A SCOPRIRE E PUNIRE I COLPEVOLI, INVESTIGANDO QUALI FOSSERO I LUOGHI DOVE VENIVANO FABBRICATE LE IMITAZIONI E LE FALSIFICAZIONI, ED IL MODO IN CUI VENIVANO SPARSE NEI MERCATI DELLO STATO.

 

I SIGNORI DI FRINCO, ERCOLE E GIULIO CESARE CON I LORO ZECCHIERI GEROLAMO SPADA E GIACOMINO DA MONTECALVO FURONO CITATI IL 25 NOVEMBRE 1603 A COMPARIRE ENTRO 15 GIORNI PER ESSERE GIUDICATI DALLA MAGISTRATURA VENEZIANA.

 

QUESTI NON SI PRESENTARONO, E FURONO CONDANNATI A MORTE CON BANDO DEL 18 DICEMBRE 1603.

 

ESSENDO I PRINCIPI AL DI FUORI DELLO STATO LO STESSO PROMISE UNA TAGLIA A CHI LI AVESSE PORTATI VIVI O MORTI DI DIECIMILA DUCATI PER CIASCUNO DEI DUE SIGNORI E DI DUEMILA DUCATI PER CIASCUNO DEGLI ZECCHIERI.

 

 

 

 

 

NOTA BENE 

 

 

DOPO AVERE CONSULTATO E TRASCRITTO PARTE DELLE NOTIZIE DEI VOLUMI DESCRITTIVI DEL CONTE PAPADOPOLI ALDOBRANDINI, AVENDO IO STESSO CONSULTATO PERSONALMENTE LA DOCUMENTAZIONE UFFICIALE DISPONIBILE DELLA ZECCA ATTRAVERSO GLI ARCHIVI, HO RITENUTO QUI RISCRIVERLI IN MANIERA INTEGRALE PER UNA MIGLIORE COMPRENSIBILITA.

 

 

 

 

 

 

fonti e bibliografia

 

 

 

 

archivio di stato di venezia

 

 

 

LIBRI DI PARTE DEL SENATO N.3 CAR. 59 T. -N.3 CAR. 90,91

SENATO - FILZA 74.

 

PARTI DEL SENATO, N. 3, CAR. 91 -N. 3, CAR. 95 - N. 3, CAR. 99 - N. 3, 104 T.

 

DOCUMENTO CCLXVII - CCLXVIII - CCLXIX - CCLXX. 

 

ZECCA-TERMINAZIONI DEI PROVVEDITORI, N. 7, CAR. 59 T. 

DOCUMENTO CCLX – CCLXI - CCLXII.

 

FOGLIO VOLANTE STAMPATO PER IL RAMPAZZETTO.

 

 

DOCUMENTO CCLXIII – CCXXIV – CCLXV – CCLXVI.

 

 

 

archivio documentazione privata

 

 

 

PAPADOPOLI  ALDOBRANDINI NICOLO' - LE MONETE DI VENEZIA -  VOL III - VOCE, MARINO GRIMANI.